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Le Nostre Riflessioni

La Resistenza

La Resistenza era l'espressione concreta, unitaria e univoca della ribellione della coscienza umana contro le barbarie della dittatura, per la riconquista dei diritti umani primordiali, dalla libertà alla giustizia, dalla solidarietà alla pace.
La libertà di esprimersi, di vivere la propria vita… tutti desideri o aspirazioni che furono impediti da una situazione politica che aveva fatto svanire ogni piccolo "pensiero di speranza", che per il mondo più povero (economicamente) di quei tempi era l'essenziale di una degna vita.

Tutti noi, oggi, possiamo dire di avere tutto ciò che desideriamo e che i nostri nonni non avevano; già immaginavo la vita di quei periodi grazie ad alcuni accenni datimi dai miei nonni, ma dopo aver avuto l'onore d'intervistare la Sig.ra Gadola ed il Sig. Betrami, ho potuto tastare e capire ancor più da vicino quanto dev'essere stata dura la vita durante il periodo della guerra.
Forse siamo sempre in guerra, in una guerra con noi stessi, ma il problema è che pur essendo cambiata la vita, pur vivendo in un Paese tra i più potenti al mondo, non si riesce ancora a dare una definizione esatta della parola pace e non si vuol nemmeno "sfruttare" al meglio ciò che nella Nostra Costituzione è inserito per promuoverla e tutelarla.

Uno dei principi fondamentali dice che "La libertà personale è inviolabile" (Parte I - Diritti e doveri dei cittadini - Articolo 13): a me sembra, per quel poco che ne so, che in tutti questi anni nessuno sia mai stato considerato come un VERO INDIVIDUO LIBERO e che ciascuno di noi sia sempre stato considerato inferiore a "coloro che comandano". Mi sbaglio o le guerre che ci sono state hanno causato la morte inutile di migliaia di individui che lottavano per la loro libertà? Quando, per esempio, la Sig.ra Gadola ha raccontato la sua esperienza di partigiana e della perdita di suo marito, morto solo per la libertà, mi sono commossa (anche perché il racconto è stato fatto in modo molto sereno), ma mi son anche detta "È stata una follia rischiare di perdere la vita per qualcosa la cui "sorte" si sapeva già, un ideale!" …Più tardi, riflettendo bene su quelle parole ho capito che tutti lottavano per la "cosa" più fondamentale della vita, la LIBERTÀ ma, in modo ancor più scioccante, che il motivo per cui parecchie persone ci hanno lasciato è stato per poter dare alle future generazioni una vita degna e rispettabile, offrendo a ciascuno tutti i diritti (ma anche i doveri) che la Nostra Carta Costituzionale ci dà.

Io sono contraria alle guerre, ma se una guerra fosse necessaria solo per essere considerati TUTTI UGUALI veramente, mi offrirei volontaria, sperando che poi le ingiustizie non si riproducessero più. La Carta Costituzionale è il simbolo più importante dell'unione di più persone, di un Paese che vuol porre le proprie basi su un "piano solido": ESSERE UNITI, dunque, è l'unico modo per essere rispettati e rispettare, seguendo le norme esatte della Costituzione.

Maria Claudia Piazza

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