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Le Nostre Riflessioni

Articolo 2° della Costituzione

«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità; e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.».

Questo, sopra citato, è il secondo articolo della Costituzione Italiana.
In esso viene espresso in maniera generale il concetto che tutti i cittadini hanno dei diritti e dei doveri all’interno di uno Stato democratico.
La Repubblica, oltre a “riconoscere” questi diritti, deve “garantirli”; questa è una secca condanna alle dittature che non tenevano conto dei diritti dell’uomo che sono per l’appunto “inviolabili”.
Lo Stato che nasce dall’uomo, non dovrà mai sostituirsi a lui calpestando le sue volontà, ma dovrà sempre rispettare quelle che sono le sue scelte, perché lo stesso uomo ha dei diritti, che precedono e preesistono allo Stato.
Inoltre, non si possono, e non si devono, fare differenze tra il “singolo” e le “formazioni sociali”, perché alla base di queste ultime si trova sempre l’individuo.
Un altro compito importante che la Repubblica deve assolvere è il “richiedere” ai cittadini “l’adempimento dei doveri”, che a detta dello stesso articolo sono “inderogabili”; infatti, uno Stato libero non può esistere se non c’è in primo luogo la partecipazione di tutti.

Detto questo e compreso come sono legati l’uomo e la Repubblica, deve essere chiaro che quando si parla di crisi della Carta Costituzionale e della legge si parla ancor prima della crisi di valori che si è verificata nell’essere umano.
Se un giorno vi sarà una maggioranza convinta che sia giusto modificare la Costituzione, non si dimentichi dell’uomo, che ne è al centro.
Sono stati compiuti molti sforzi, negli anni passati, per ottenere la libertà e la democrazia: molti uomini hanno combattuto e sono morti per far sì che i propri ideali divenissero realtà.
Negli anni della Resistenza, che precedono la creazione della Costituzione Repubblicana Italiana, si è assistito a degli scontri fortemente voluti sia dai partigiani e sia dalla gente comune, che pur non combattendo, prestava aiuto a questi e li sosteneva.
I partigiani non lottavano per motivi privati, lo facevano principalmente per la libertà, infatti desideravano che l’Italia divenisse uno Stato democratico dove tutti potessero essere uguali davanti alla legge. Il loro sogno era quello di vivere in un paese di cui non ci si dovesse vergognare di essere cittadini.
La loro stessa struttura in bande era simbolo di questo: erano uniti per raggiungere lo stesso scopo, il “capitano” e i superiori non erano visti come autorità supreme, ma come persone in grado di guidarli alla vittoria.
Ricordiamoci, dunque, che l’Italia è tale anche grazie a questo fondamentale contributo, e che la Costituzione è il simbolo della Resistenza partigiana, perché in essa rientrano tutti i “principi” per cui lottarono in tantissimi.

Giovanni Musotto

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