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Le Nostre Riflessioni

Democrazia e Libertà

L’esperienza avuta intervistando persone che hanno fatto la storia, m’ha dato modo di pensare che noi giovani del duemila abbiamo molta fortuna e che ci siamo appropriati il diritto di non chiederci mai in che modo abbiamo ereditato la libertà di essere noi stessi. Un tempo non era così: ho capito molto in pochi istanti, ma non è stato leggendo un libro di storia o un documento scritto da persone importanti; ho scoperto quanto è bello ascoltare… ho imparato molte più cose in un pomeriggio trascorso a chiacchierare con una ex-partigiana, che in tanti anni passati sui libri di storia.

Noi vogliamo sempre di più del necessario ed esageriamo con "capricci inutili"; ma soprattutto diamo sempre meno importanza al nostro stato e alla democrazia… che è in sostanza, la forza dell’Italia…
Ogni uomo è importante e uguale a tutti gli altri di fronte alla Legge…
Quest’ultima è la base della democrazia, il nostro orgoglio nazionale, e senza di essa lo stato democratico sarebbe morto, perché l’essere umano non sarebbe più visto come tale.
Ogni singolo individuo è importante per lo stato, nessuno può essere più importante di qualcun altro poiché facciamo tutti parte dello stesso mondo, al quale prima o poi, dovremo dire addio.

Ascoltando le parole delle persone intervistate riguardanti le torture verso la povera gente, ho provato tristezza e pena per quegl’individui a cui hanno tolto tutto… pure la dignità umana… solo perché non seguivano il regime fascista o perché credevano in altre divinità (ecc.)… cose futili, se viste dagli occhi di un nostro cittadino contemporaneo…
All’epoca non era così, essere superiori era una norma da rispettare.
Era giusto questo? La giustizia all’epoca era veramente questa?
Purtroppo sì. Chi mai vorrebbe ritornare in quegli anni di oppressione, di martirio, di desolazione? Credo che nessuno lo vorrebbe mai. Dobbiamo avere fiducia nel nostro stato e nelle nostre istituzioni, che sono migliori di tante altre presenti in molti paesi musulmani, dove l’adulterio è visto come un reato; oppure in altri dove se violentate e incinte, si finisce lapidate.

Ma da dove proviene la democrazia italiana? Noi giovani siamo talmente abituati ad essa, da considerarla ovvia, quando in realtà moltissime persone sono morte per far sì che l’Italia diventasse quello che è oggi, cioè uno stato a misura d’uomo in tutta la sua interezza. Il loro sogno s’è realizzato per mezzo di molti sacrifici, perché credevano veramente che le cose sarebbero migliorate, che finalmente sarebbe esistito qualcosa costruito da un intero popolo e non dettato da una persona priva di scrupoli o di considerazione per un intero Paese. Il nostro Stato deve non solo essere rispettato, ma anche ammirato perché per moltissimi anni uomini, donne e giovani ragazzini hanno dato tutto per raggiungere quello che oggi noi chiamiamo semplicemente democrazia: una parola che superficialmente potrebbe rimandare alla politica, ai partiti e al governo, ma che per cinquantasette anni (2003-04, ndr) ha garantito giustizia, libertà e pace.

Per continuare la nostra vita, portiamo rispetto per le persone che hanno lottato per ottenere quello che oggi noi abbiamo facilmente da prima che nascessimo. Le testimonianze servono per non dimenticare, per non commettere gli errori fatti in passato e per amare quelle poche cose che abbiamo… insomma, guardandomi attorno mi rendo conto che ho tutto ciò di cui ho bisogno, sono libera di scrivere e di dire quello che penso senza troppi problemi, di andare dove voglio, di fare quello che mi sento, pur essendo di sesso femminile e pur avendo sedici anni…
Democrazia è libertà.

Serena Pozza

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